A.S.D. Valtidone

 

     23  Ottobre 2013

Intervista a Franco Cardu,

da 10 anni Capitano dell'ASD Valtidone

 

Vedi Tutte le nostre interviste

 

 

    

 

                                                                                                                                                                                                                  

Ciao Franco, per iniziare raccontaci: da quanto tempo sei il capitano dell’ASD Valtidone?

"E’ da parecchi anni che ho l’onore di indossare la fascia di capitano, pensa che ho iniziato a 23 anni nel campionato 2000/2001, in 1°categoria, anche se solo nelle partite casalinghe.

Dall’anno successivo sono diventato capitano a tutti gli effetti.

Poi ho fatto 2 anni di Valnure, sono rientrato a CASA nel 2003/2004 e il capitano era Luca Travini.

Dall’anno seguente ad oggi, sono il capitano della Valtidone."

 

 

Facci una carrellata della tua carriera nel calcio dilettantistico

"Dal 1° anno di pulcini alla prima squadra, sempre US Pianellese, intervallata solo da un anno di esordienti nel Piacenza.

Dalla nascita della Valtidone, a parte 2 anni in promozione alla Valnure, non mi sono mai mosso!"

 

 

Quali stagioni di quelle disputate (anche non nell’ASD Valtidone) ricordi maggiormente, sia in positivo che in negativo?

"Le stagioni più brutte della mia carriera sono state senza dubbio due; il 2° anno alla Valnure, terminato con una retrocessione dopo un anno per me sfortunato a causa di 2 infortuni che non mi hanno permesso di dare il mio contributo come avevo fatto l’anno precedente; e poi l’ultima retrocessione nella Valtidone (2009/2010) al termine di un campionato “stressante” sotto tutti i punti di vista…

E’ banale dire che le stagioni più belle coincidono con quelle che a fine campionato ci hanno visto trionfare (nel 2000 con Badenchini e nel 2011 con Paganini), ma le ultime 2 salvezze mi sono rimaste nel cuore, alla fine rimanere in 1° categoria per una società come la nostra è davvero il massimo a cui si possa aspirare."

Cardu nella Valnure (2001-2002), con gli ex compagni squadra dei record del 2000, la squadra della Promozione in Prima Cat. nel 2011  

 

 

 

Se tu avessi un “bonus” con mister Cornelli, diciamo la possibilità di chiedere e ottenere una cosa. Cosa gli chiederesti ?

"Sicuramente gli chiederei di occuparsi personalmente della riscossione delle multe…è grande e grosso e avrebbe argomenti migliori dei miei, tipo “o paghi oppure  domenica vai in tribuna!!!”

A parte gli scherzi, non ho bisogno di chiedere niente, sono oltre 2 anni che mi dimostra massima stima e fiducia, impossibile per me dimenticare un suo discorso prepartita che fece negli spogliatoi lo scorso anno a Fiorenzuola, proprio in questo periodo. Prese le mie difese (venivo da un periodo di scarsa forma dopo un infortunio che mi aveva fatto saltare la preparazione) davanti a tutta la squadra, e sinceramente ancora non conosco il vero motivo di quel discorso…

Comunque da lì in avanti inanellammo una serie impressionante di risultati positivi che ci consentirono di raggiungere una bellissima quanto insperata salvezza, e mi piace pensare che quel discorso, unito soprattutto all’arrivo di un portierone come Shelna, abbia influito sul nostro risultato finale"

 

 

 

Una volta che avrai smesso di giocare (ormai non sei più nel settore giovanile!) pensi che non sarai più tanto interessato al calcio dilettantistico o invece pensi di rimanere nell’ambiente ?

"Non ho ancora le idee chiare per il mio futuro, finchè gioco non riesco a vedermi in altre vesti..

Di sicuro per la Valtidone ci sarò sempre, per me ormai è quasi una seconda famiglia, e se faccio un bilancio degli ultimi 17 anni, è molto più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, quindi nel mio piccolo mi metterò a disposizione della Società."

 

 

Hai tuo padre che ti segue sempre ed è anche dirigente dell’ASD valtidone. Spiegaci come vive le tue partite e quelle della squadra, e come ne parlate.

"Mio padre, molto tempo prima di diventare dirigente, è stato il mio primo allenatore, la persona che mi ha insegnato di più, soprattutto su come ci si comporta, sia in campo che fuori (che poi spesso le due cose coincidono..).

Se ripenso alle giovanili, mamma mia quante sgridate… per un motivo o per un altro era sempre colpa mia, dopotutto eravamo una squadra “leggermente” indisciplinata!

Comunque sono ormai 30 anni che gioco a calcio e devo dire che, PER MIA IMMENSA FORTUNA, mi avrà detto “Bravo!” solo due o tre volte al massimo, mentre non ha mai dimenticato di sottolineare un mio errore o una mia brutta prestazione; per esempio, il mercoledì dopo l’ultima sconfitta contro il Gotico, eravamo a cena, lo guardo e gli chiedo: “Papà l’insalata è condita?”Lui ricambia il mio sguardo e risponde: “ Si è condita, però sul secondo gol Raffo non lo dovevi far girare, stagli addosso no? Dove vuoi che vada???”.

Naturalmente mio padre lo conosco così bene che non c’è bisogno di tante parole per capire il suo stato d’animo: vive le partite come se fosse in campo lui stesso, se la Valtidone vince è talmente felice che sembra volare, per lui non ci sono squadre più forti di noi, forse solo il Barcellona..; se perdiamo giocando male… beh la domenica sera per me è meglio andare a cena in pizzeria, mio padre non parla, lo assale una tristezza che dura almeno fino al mercoledì successivo!"

 

 

Capitan Cardu con il Padre Claudio Efisio, da anni Dirigente ASD Valtidone 

 

 

Gli aneddoti divertenti sono sempre interessanti. Raccontacene almeno uno che hai vissuto in tanti anni passati sui campi di calcio

"Ci sarebbero almeno un centinaio di aneddoti solo sul nostro Luigino, forse un giorno scriverò un libro…

Ma forse uno dei più divertenti è stato nell’estate del 2000 a Riccione dove eravamo a festeggiare la vittoria del campionato dei record: squadra al completo, al sabato sera ci hanno consigliato un locale sotterraneo in Viale Dante, ricordo ancora la frase di un signore incrociato mentre noi entravamo e lui usciva “Entrate entrate, c’è pieno di svedesi!!!”

Noi scendiamo e due ragazzi vestiti solo di perizoma ci accolgono donandoci una bella ghirlanda di fiori da mettere al collo, ci guardiamo in faccia un po’ allibiti e ancora non capiamo… facciamo qualche passo e davanti a noi compaiono decine di maschi mezzi nudi intenti a “fare amicizia”!!!

Eravamo nel bel mezzo di una festa gay Hawaiana!!!

Ricordo il nostro mitico Peo che inizia a sudare, appoggia il fondoschiena al primo muro che trova e mi urla: “Il primo che mi sfiora giuro che lo ammazzo!!!!”

 

 

Parlaci di come vedi la società ASD valtidone in questo periodo

"La nostra Società, secondo il mio modesto parere, è in una fase “complicata” della sua storia.

Ho come l’impressione che nonostante tutto l’impegno che i dirigenti mettono quotidianamente, ci siano sempre più ostacoli dietro l’angolo.

Parlo di critiche gratuite in paese, invidia, scarsi aiuti da parte delle istituzioni (ok, c’è la crisi, ma gli aiuti alla Valtidone sono sempre stati, appunto, scarsi!).

Approfitto di questo spazio per dire che la Valtidone non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno, anzi!

Se ci sono persone in paese che hanno davvero voglia di darsi da fare in ambito calcistico, invece di mettere i bastoni fra le ruote e criticare, vorrei che entrassero a far parte della Società, in modo costruttivo.."

  

E adesso invece parlaci di come vedi invece la Prima Squadra nel campionato di quest’anno

"Io amo stare con i piedi per terra, questo è, a detta di tutti, un campionato durissimo, quindi finchè non raggiungeremo 35/36 punti penserò solo ed esclusivamente alla salvezza.

Ci siamo senza dubbio rinforzati, abbiamo finalmente un vero bomber come Romano Spiaggi, e due giocatori di sicuro rendimento come Vigevani e Marzini, senza dimenticare Barberini, tornato dopo un anno di infortunio più forte di prima!Siamo partiti con il piede giusto, adesso però dobbiamo confermarci e fare quel salto di qualità che ci permetterà di salvarci alla svelta e stare a ridosso delle corazzate (Carpaneto, Gotico, Agazzanese, San Secondo…).

C’è un aspetto della nostra squadra che mi piace sottolineare, non ci sono primedonne, siamo un gruppo unito con l’unico scopo di fare il meglio, domenica dopo domenica, e questo è un merito del nostro allenatore, che non ha mai avuto figli e figliastri, il trattamento è uguale, per tutti."

 

 

 

 

Sei molto amico con Giuseppe Marchese, altro veterano con cui hai condiviso tante battaglie sul campo.

Avete mai litigato seriamente in campo o nello spogliatoio? Quando ? Raccontaci. 

"Con il “Giuse” avrò litigato decine e decine di volte, ma sempre e solo in campo: finita la partita, però, si torna ad essere amici come prima!

Io lo ammiro tantissimo, lui è sempre stato il Capitano morale di questa squadra, con la sua infinita grinta e il suo temperamento.

Lui più di me è il vero esempio che i giovani della Valtidone devono seguire, basterebbe guardare con quanta voglia si allena! Caro Giuse, se stai leggendo, voglio solo dirti che a Dicembre non si smette, e nemmeno si cambia squadra.

Se vorrai, finirai la tua stupenda storia da giocatore della Valtidone con una bella festa, a MAGGIO!

 

  

Una società calcistica è fatta, oltre a giocatori e allenatori che vanno e vengono, soprattutto dai dirigenti che la gestiscono anno dopo anno.

Un po’ seriamente e un po’ scherzosamente prova a definire in qualche modo i vari dirigenti.

Il Presidente Segio Bollati: ANTICONFORMISTA, SEMPRE E COMUNQUE.

Claudio Efisio Cardu: IL SOGNATORE IN AIUTO DEL PROSSIMO.

Franco Groppi: TRASCINATORE VULCANICO!!!

La Gabri: MASTERCHEF! E MADRE AFFETTUOSA! (guai a toccare i suoi giocatori!)

Luigino Varesi: SEGRETARIO OTTIMISTA (a parole…)

Renato Marchetti: INSOSTITUIBILE, MONUMENTO VIVENTE!

William e Pinuccia Muratori: BRACCIA ARMATE DELLA SOCIETA’!

Ettore“Bubu”Genesi: LA BANDIERA CHE SVENTOLA PIU’ CHE MAI!

Marco Barocelli: UNA BOMBA ATOMICA NELLO SPOGLIATOIO DOPO LE VITTORIE

Ettore Bigoni: LA CILIEGINA ”WEB” SULLA TORTA.

Franco Savini: LA SANTA PAZIENZA CON BAMBINI E… GENITORI!

 

Questa domanda mi ha messo in crisi, chiedo scusa a tutti i Dirigenti non nominati, tutti ugualmente importanti!

 

 

Ti pesano o ti sono pesati i sacrifici giovanili del sabato sera per poter essere in forma alla domenica e giocare a calcio?

Come vedi le difficoltà dei ragazzi giovani a far convivere le due cose, e che consigli ti senti di dare ?

"Quando ero più giovane, inutile negarlo, il sabato sera capitava di fare tardi, ma perlomeno ho sempre cercato di contenermi con l’alcool.

Ormai da alcuni anni non ho più di questi problemi, al sabato vado a letto presto, soprattutto grazie alla mia fidanzata che a dispetto della sua giovane età adora andare a dormire ad orari “cristiani”.

Sono convinto che lo stile di vita che si ha verso i 30 anni ti può regalare o togliere anni di carriera.

Dal momento che giocare a calcio è la cosa più bella del mondo, non posso chiamare sacrifici quelle piccole, insignificanti rinunce che mi permettono a 36 anni di scendere ancora in campo a divertirmi e lottare con i miei compagni per una vittoria che trasforma per giorni tutto in positivo.

A mio parere oggi non ci sono particolari differenze con il passato, il consiglio che posso dare ai giovani è quello di considerare il calcio non solo come un divertimento, ma anche come un impegno, un bellissimo impegno che si prende ad Agosto e si deve portare a termine fino a Maggio, senza mollare alle prime difficoltà, alle eventuali panchine o alle strigliate dell’allenatore di turno.

Per me come si è nel calcio si è anche nella vita, non si deve mai mollare, come direbbe il “Bubu”, FINO ALLA FINE!"

 

 

L’ultima domanda è… libera.

Franco, se vuoi dicci tu qualcosa che vorresti esprimere ma non ti è stato chiesto.

Insomma fatti una domanda e datti una risposta.

"Quello che vorrei fare è semplicemente un piccolo appello, ad una persona che ha contribuito in modo fondamentale alla nascita della Valtidone e del suo fantastico settore giovanile, il nostro primo tifoso, l’artefice principale di tanti colpi di mercato. Naturalmente sto parlando del nostro Direttore Sportivo, Franco Groppi.

Volevo semplicemente dirti che nell’ultimo periodo sei stato meno presente del solito, avrai sicuramente i tuoi buoni motivi, ma ti chiedo di metterli da parte semplicemente perché ci manchi: ci mancano la tua semplice presenza, il tuo continuo spronarci, anche le discussioni, o i venerdì sera dalla Gabri a parlare dei vari problemi fino a tarda notte, i dopopartita alla Canteina e potrei andare avanti ancora….

Insomma ti chiedo, se possibile, di tornare ad essere per noi giocatori quello che sei sempre stato, il nostro punto di riferimento della Società."