A.S.D. Valtidone

 

     24  Febbraio 2014

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Intervista a Nando Brugnatelli,
Allenatore ESORDIENTI ASD Valtidone


Nando Brugnatelli, grande appassionato di calcio, da quest'anno nello Staff Tecnico dell'ASD Valtidone.

 

             

                                                                                                                                                                                                           

"L'ASD Valtidone è una società sana, ti dà l'idea di essere una grande famiglia e ti mette sempre nelle condizioni di poter lavorare bene. Hai sempre la sensazione di avere un appoggio in caso di necessità. C'è grande spirito di gruppo e senso di appartenenza."

 

 

"Con questi ragazzi vado sempre al campo volentieri e mi diverto, e il merito è loro e anche dei genitori, disponibili e mai invadenti. "

 

 

"Quando Franco Savini mi ha parlato, gli ho chiesto cosa chiedesse dal mio lavoro. Mi ha risposto in dialetto : << cat ga fàga imparà qualcosa... >> Con questa frase semplice ed efficace mi ha convinto."

 

 

Nando Brugnatelli, primo anno come allenatore delle giovanili dell’ASD Valtidone con gli Esordienti (squadra che quest’anno tra l’altro ci sta dando delle belle soddisfazioni).

 

Ti conosciamo tutti da sempre come un grande appassionato di calcio.
Direi innanzitutto di parlarci un po’ della tua carriera nel mondo del pallone.

"Ho ereditato la passione da mio papà ALBERTO, che è stato tra l’altro uno dei fondatori e dirigente storico dell’A.C. Nibbiano.
Ho tirato i primi calci al campo di Trevozzo con Gianni Fusonerini (grande insegnante di calcio).

A livello federale ho iniziato relativamente tardi, negli “esordienti”della Pianellese e nel settore giovanile sono stato poi a Nibbiano (dove ho esordito in 1 squadra a 16 appena compiuti) e poi ancora alla Pianellese dove sono stato spesso aggregato alla Prima Squadra che allora militava in “promozione”.

Nel 95’sono tornato al Nibbiano e, oltre a giocare, ho contribuito causa l'assenza di mezzi a disposizione a mandare avanti la società insieme a pochi encomiabili amici, rimanendovi fino al 2003. Successivamente ho vestito le maglie di SARMATESE, VALTIDONE, ZAVATTARELLO, ATLETICA DEL PO DI SANTA CRISTINA (in 2 periodi diversi), VARZI, RIVER E GRAGNANO. Attualmente non sto giocando, ma non mi sono ancora ritirato ufficialmente.

Nel 2006 ho conseguito il diploma “UEFA-B“ frequentando il corso allenatore di base con docente ROMEO BENETTI, esperienza molto interessante e gratificante"

 

Cosa ti ha spinto, dopo tutto questo “calcio” vissuto, a intraprendere questa attività di allenatore delle giovanili ?

"Ho gia fatto l’allenatore delle giovanili nel NIBBIANO (vincendo tra l’altro un campionato esordienti nel 97) e nella VALTIDONE (per 2 anni fino al 2002)
Poi ho smesso per dedicarmi totalmente a fare il calciatore. Ho accettato questo incarico perché ho pensato che prima o poi dovevo ricominciare e allenando i piccoli potevo conciliare con l’attività da calciatore, q
ualora ne avessi la possibilità"

 

 

Hai scelto la Valtidone per comodità logistiche oppure c’è qualcos’altro da dire ?

"No. La comodita logistica è importante, ma per prima cosa conta la società in cui ti trovi e gli stimoli che hai.

La scorsa estate un amico, responsabile del settore giovanile di un’altra società, mi ha proposto di allenare una loro formazione e mi aveva convinto;
mi sembrava giusto però per correttezza informare FRANCO SAVINI che da tanti anni cercava di portarmi alla VALTIDONE,
dicendogli che volevo ricominciare ad allenare e chiedendogli se avesse ancora bisogno di me.

Ci siamo subito accordati ed eccomi qua alla VALTIDONE.
Logicamente sono anche più comodo logisticamente, ma come si può notare nella mia carriera non ho mai esitato a macinare tanti km
per giocare a calcio, oltre agli stimoli e alle motivazioni è importante andare dove si è apprezzati."

 

Parlaci di come ti sei trovato alla Valtidone. Dicci tutto; cosa ti piace e cosa vorresti cambiare, cosa vorresti proporre di nuovo.

"Mi trovo bene, come peraltro mi ero trovato bene nelle 3 stagioni che vi ho passato da giocatore.

E' una società sana, che da l’idea di essere una grande famiglia e mette nelle condizioni di poter lavorare bene, non manca niente insomma, e hai sempre la sensazione di avere un appoggio in caso di necessità. Nelle persone che la compongono noto grande spirito di gruppo e senso di appartenenza.

Sono tornato da pochi mesi e la vedo in costante evoluzione, dal mio punto di vista non cambierei niente ferma restando la voglia di migliorarsi sempre tramite la collaborazione reciproca.

Vorrei aggiungere che non parlo bene della Valtidone perché attualmente ne faccio parte: in passato, a causa del mio carattere sempre schietto e sincero, è capitato che mi sia lasciato in modo non troppo idilliaco con qualche persona di società in cui ho militato; qui niente di tutto questo, quando le nostre strade nel 2007 si sono divise sono rimasto ottimo amico di dirigenti e giocatori, siamo sempre rimasti in contatto.

Prova ne è la vacanza “societaria” di fine giugno a Riccione di cui da ormai 10 anni faccio parte e che regala sempre emozioni"

 

 

Spiegaci come sta andando il tuo primo anno con i ragazzi della categoria Esordienti.
Da quello che ci siamo detti in questi mesi mi sembri entusiasta del gruppo

"Sono sicuramente entusiasta, e non pensavo che questa avventuta mi coinvolgesse così tanto.

Merito esclusivo dei ragazzi e della loro grande disponibilità. Ammetto che non è facile sopportarmi, cerco di farli divertire mettendo il gioco al centro di tutto ma pretendo sempre il massimo. Abbiamo iniziato ad allenarci molto presto, il 12 agosto in quanto non li avevo mai visti giocare e dovevo farmi una idea su come impostare il lavoro, le presenze agli allenamenti sono sempre state numerose anche quando il girone d’andata è terminato abbiamo infatti continuato fino a metà dicembre.
I risultati secondo me sono positivi: siamo stati la squadra piu giovane del girone, unica a schierare anche i 2002 (per l’esattezza 8) e abbiamo centrato vittorie di prestigio contro BORGONOVESE “A” E FONTANA AUDAX “A” che da anni possono contare su gruppi di età omogenea e hanno bacini d’utenza più grandi del nostro.

Prestazioni di prestigio sono state anche avere vinto un tempo contro PRO PIACENZA ”A” e PIACENZA ”A”.

A parte la partita con il forte SAN GIUSEPPE ce la siamo giocata con tutti, e contiamo di farlo anche nel ritorno quando dovremmo incontrare qualche squadra di età “mista” come la nostra…. ma come dico sempre ai ragazzi “non abbiamo paura di nessuno”.
Con loro vado sempre al campo volentieri e mi diverto anche se quando finisce l’allenamento sono stravolto….. colgo l’occasione per ringraziare i genitori per il loro impegno, li ho trovati molto disponibili e mai invadenti."

Sei troppo esperto per non sapere che certe cose si dicono e si vivono con il gruppo, all’interno dello spogliatoio,
quindi non ti chiederemo niente sui singoli. Parlaci del tuo gruppo e descrivicelo.

"Premessa: è un gruppo che mi piace molto e a cui mi sono particolarmente affezionato perché lo vedo molto unito: non noto malizia, faccio un complimento ad un ragazzo e quello che gli è vicino gli dà una pacca sulle spalle o sorride; insisto fino alla nausea sul concetto di squadra e di aiuto reciproco esortandoli per qualsiasi loro problema a parlarne a noi tecnici senza paura…”siamo una squadra” e le difficoltà si risolvono affrontandole “a casa nostra” cioè nello spogliatoio.
Per me sono tutti uguali e coi loro pregi e difetti stanno facendo tutti bene.

Il difetto maggiore del gruppo è che ci sono solo 3  juventini, e anche che qualcuno mi dà ancora del lei….

Il vero psicologo è il mio bravissimo collaboratore MIRKO VALOROSI; conosce il calcio ed è nato per stare in mezzo ai ragazzi, gli dico sempre che lo trovo sempre sotto la voce “efficienza”.

E' lo psicologo in quanto mi consiglia sempre in modo costruttivo ed è molto abile nel dialogo con loro e soprattutto a moderare i miei scleri, per me un aiuto fondamentale e lo ringrazio ancora per questo"

 

Adesso grazie alla tua esperienza facci un po’ ridere di calcio, che è sempre bello e giusto.
Raccontaci un aneddoto (se vuoi anche di più) che hai vissuto da calciatore e raccontacene qualcuno anche dell’esperienza attuale con i tuoi ragazzi.

"Da calciatore inevitabile citare questo aneddotto che dimostra la bellezza e l’imprevedibilità dello sport.

”Esordienti” della PIANELLESE, anno 1988 mio esordio assoluto nel calcio. Avevo saltato il girone d’andata per la polmonite, era la prima di ritorno e al “San Maurizio” affrontavamo il GOSSOLENGO. Eravamo in 11 contati e l’allenatore, il compianto GIUSEPPE GIUPPI, mi schiera da centravanti (non avendomi mai visto giocare almeno in attacco non potevo fare danni). Primo pallone che tocco faccio gol, vinciamo 3-1 e non ti dico la mia felicità quel giorno.

Da raccontare anche quando nella juniores sempre della PIANELLESE (allenatore il bravo MICHELE ELEFANTI) il nostro portiere nonché mio caro amico CARLO MERLI scriveva le pagelle e le leggeva ad alta voce negli spogliatoi, c’era da star male dal ridere.

Così come alla VALTIDONE, nelle cene post-allenamento del venerdi dal presidente BOLLATI quando si rimaneva fino a tardi con l’indimenticato PEO LUCCHINI che aveva in mano il pallino, e il rito scaramantico della camomilla che NIPPO faceva al GIGI VARESI, per me quel rito è arte!

Quest’anno invece, con i miei“Esordienti” alla prima giornata contro il BORGOTREBBIA in trasferta sono stato costretto, appena scesi in campo per il riscaldamento, quasi con la forza a metterli di spalle agli avversari... erano impauriti e continuavano a guardare loro anziché concentrarsi su ciò che dovevano fare…. ora fortunatamente non c’è neanche bisogno di dirglielo, stanno acquisendo consapevolezza nei propri mezzi"

 

Dicci cosa ne pensi del tuo “Capo”, Franco Savini responsabile del Settore Giovanile.
E ti avviso che qui la libertà di stampa finisce: pubblicherò solo cose negative. Qualsiasi cosa. 

"Le cose negative le dirò quando mi manderà a casa…
Battute a parte conosco Franco da tanto tempo: è un appassionato e un ottimo conoscitore di calcio e penso sia l’ideale a ricoprire il ruolo attuale per
senso di appartenenza e di responsabilità.
Lo trovo una persona molto semplice e che bada al sodo e si trova a suo agio in mezzo ai giovani i quali mi pare abbiano grande stima di lui anche come allenatore.

Personalmente mi ha convinto con poche parole, spiegandomi perché volesse affidarmi la squadra “esordienti” (gruppo giovane e da impostare nel campo a 11) e soprattutto, quando gli ho chiesto quale cosa chiedesse dal mio lavoro mi ha risposto in dialetto: ”cat ga faga imparà qualcosa”….
Frase di una efficacia estrema che mi ha convinto subito. Dimenticavo: i ragazzi che alleno sono tutti ottimamente impostati, complimenti a chi ha lavorato con loro prima di me nelle categorie inferiori
"

   

La tua più grande soddisfazione calcistica e La tua più grande delusione. Parlacene.

"Non ho mai vinto un campionato e non sono mai retrocesso per cui non ho toccato l’apice ne in un senso ne nell’altro.

Ricordo con piacere la doppietta nel giorno del "settantesimo" del NIBBIANO, e l’essere stato per 2 anni capitano del NIBBIANO, la squadra del mio paese.

La VALTIDONE mi ha rilanciato come giocatore e sono stati bei momenti i gol contro BOBBIESE E PONTOLLIESE  e la vittoria per 2-0 nel recupero serale contro il NIBBIANO DEL 2004 in un “SAN MAURIZIO” che traboccava di gente: indimenticabile per me l’applauso rivoltomi dal pubblico a pochi minuti dalla fine quando fui sostituito, feci un’ottima partita dando tutto quello che avevo.

Gli anni all’ATLETICA DEL PO sono stati i migliori, ricordo in particolare la stagione 2008-09 quando eravamo ultimi a fine andata, cambiammo allenatore e inanellammo una rimonta incredibile fino al settimo posto alla quale diedi un ottimo contributo.
Sempre con l’ATLETICA DEL PO qualche mese giocato in PROMOZIONE (grazie al presidente che rilevò il titolo sportivo della STRADELLINA) e il ritorno nella stagione successiva in 1 categoria quando a quasi 35 anni feci gran parte della stagione da titolare.
In quel campionato la mia miglior partita di sempre contro il SAN GENESIO, una corazzata che stravinse con 86 punti in cui militavano l’ex juve MARK IULIANO  e le punte NORDI E PUTELLI che furono cannonieri in serie C. In quel momento erano a punteggio pieno ma li bloccammo sull 1-1 in trasferta e questa fu la mia pagella che pubblicò la società sul proprio sito:”BRUGNATELLI: 9 - non si fa trovare pronto ma prontissimo,un esempio per tutti”.

Delusioni? avrei fatto a meno del grave infortunio al ginocchio che mi fermò per quasi un anno e più in generale il rammarico per non essere stato, nel corso degli anni e in più di una occasione, troppo considerato calcisticamente nel mio paese; da rispettare le idee altrui anche se in me ha poi prevalso la soddisfazione per avere fatto bene ed essere apprezzato in altre società di categoria superiore.

Infine vorre rigiocare con la VALTIDONE la partita di CARPANETO DEL 2005: mancavano poche giornate alla fine, non credavamo più nella rimonta alle prime posizioni e perdemmo 2-1… col senno di poi vincendo saremmo andati agli spareggi per salire in 1 categoria….MAI MOLLARE FINO ALLA FINE!"

 

 

Hai già un’idea per il tuo futuro nel mondo del calcio, qualcosa che sogni di fare e su cui punterai, oppure ti accontenti di andare avanti alla
giornata vedendo cosa succede?

"In linea di massima ti dico: andare avanti alla giornata, anche perché nel calcio cambia tutto così alla svelta….
Il patentino che possiedo mi permette di allenare anche le prime squadre, per cui mi piacerebbe cimentarmi in questa avventura anche se credo non ci sia soddisfazione più bella di vedere crescere e migliorare un ragazzino sotto i propri insegnamenti.

E comunque ti dico che devo stare sul campo, da dirigente non mi ci vedo proprio, anche se nella vita MAI DIRE MAI"